Ecografia parete addominale (muscoli retti dell’addome) per diagnosticare le ernie addominali e la diastasi.

L’ecografia della parete addominale è un esame di semplice esecuzione (che viene effettuata tramite ultrasuoni) che permette di indagare la presenza o meno di una diastasi dei muscoli retti addominali o la presenza di un ernia addominale o ombelicale.
I muscoli retti addominali sono due lunghi muscoli della parete dell’addome tesi tra lo sterno e le coste, superiormente, ed il pube, inferiormente.

Cos’è la diastasi addominale

“Per diastasi addominale si intende l’allargamento e eccessiva separazione della muscolatura retto-addominale centrale, in senso longitudinale. Non si tratta di un ernia vera e propria ma di un distanziamento dei muscoli che tengono compatto l’addome.
Per ernia della parete addominale si intende, invece, la fuoriuscita di un viscere o di una sua porzione attraverso un’area di debolezza della parete addominale o attraverso un orifizio o un canale naturale.
I muscoli anteriori dell’addome sono formati da un muscolo retto addominale destro e un muscolo retto addominale sinistro, uniti da una sottile banda di tessuto connettivo, la linea alba, che corre da sotto lo sterno fino alle ossa del bacino congiungendo i due muscoli retto-addominali e permettendo la continenza dei visceri interni.
Questa fascia è molto resistente, ma poco elastica, per questo quando, per qualche ragione, si sfibra o assottiglia, difficilmente torna alle sue condizioni iniziali in modo spontaneo. Ecco allora che si parla di diastasi addominale, problema che può avere diversi gradi a seconda dell’allontanamento, maggiore o minore, dei due muscoli retto-addominali”.

La diastasi addominale, in particolare, in base alla larghezza viene classificata in:

I fattori di rischio comuni tra gli uomini e le donne sono:

I fattori di rischio più frequenti nelle donne in gravidanza sono:

Le conseguenze della diastasi

Contrariamente a quanto spesso si pensa, le conseguenze della diastasi addominale non sono solo estetiche, ma soprattutto funzionali. “Le conseguenze più visibili della diastasi addominale sono senza dubbio:

Contrariamente a quanto spesso si pensa, le conseguenze della diastasi addominale non sono solo estetiche, ma soprattutto funzionali. “Le conseguenze più visibili della diastasi addominale sono senza dubbio:

Ma sono le conseguenze meno visibili dall’esterno quelle da non sottovalutare. Se la fascia addominale formata dai muscoli, infatti, perde la sua funzione di contenimento e mantenimento in sede dei visceri addominali, i visceri possono protrudere (ovvero fuoriuscire dalla loro sede naturale) dando origine a ernie addominali di vario grado e entità”.

In una buona percentuale dei casi, la diastasi infatti è associata a un’ernia ombelicale o a un’ernia epigastrica (localizzata nella parte superiore dell’addome), che possono, in alcuni casi, portare a complicanze anche gravi.

I sintomi

I sintomi ‘funzionali’ con cui la diastasi addominale può manifestarsi sono:

La Diagnosi

Per diagnosticare la distasi addominali è necessaria una visita specialistica, che deve essere accompagnata da un’ecografia della parete addominale che fondamentalmente serve a valutare con precisione la reale distanza tra i muscoli, uno dei parametri sulla base dei quali viene poi stabilito il corretto approccio terapeutico.

Come curarla

Una delle soluzioni della diastasi addominale è l’intervento chirurgico e richiede competenze chirurgiche specifiche.
“L’intervento chirurgico varia a seconda del grado della diastasi. In caso di diastasi lievi o moderate si interviene con un’addominoplastica e il contestuale riposizionamento dei muscoli retto-addominali. In pratica i due muscoli che si sono allontanati vengono riavvicinati e uniti con particolari suture cosiddette a ‘doppio petto’. Se la diastasi è invece di grado severo, o se i muscoli non sono sufficientemente elastici da riuscire a essere riaffiancati, diventa necessario inserire una rete biocompatibile riassorbibile che funge da raccordo, favorendo il ricongiungimento dei muscoli e ristabilendo la funzione di contenimento degli organi interni.

Un’altra soluzione, soprattutto quando la diastasi è di grado lieve o moderato è seguire un percorso di fisioterapia specifica chiamata FISIOTERAPIA o RIABILITAZIONE PER DIASTASI che consiste in:

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